[…] Ms. Invernizzi is beautifully supported by Accademia Hermans, one of the veritable plethora of simply superb period operatic instrumental ensembles which seem to have sprung up over the last decade. They play with absolute unanimity and powerful expressiveness, and are given a couple of instrumental slots which provide a bit of relief from the otherwise wall-to-wall arias. These are all performances to savour, and are wonderfully evocative of the golden age of Baroque opera in the London of first half of the 18th century.

D. James Ross

[…] she’s matched by dazzling playing from this excellent young ensemble […]

Guy Weatherall

Cristina Paolucci sings with directness and great musicality. Her voice is light but attractively supported; no exaggeration mars her singing. She manages the fluid movement of recit-and-aria with accomplishment and brings simplicity to the athletic moments of the Carissimi – as indeed she does to its lament. Accademia Hermans takes the honours with equal distinction. Let’s hear more from this talented group.

Jonathan Woolf

Assai brillante poi la direzione d’insieme di Fabio Ciofini, grazie anche alla compattezza dell’Accademia Hermans, davvero notevole per precisione e coesione, ma ancor più per il suono pieno e scintillante…

Claudio Bolzan

Accademia Hermans in very good ….These performance, precise and musical as they are, overlooks some of Telemann’s musical stylistic peculiarities…

Bertyl van Boer

Il Requiem di Mozart «all’antica» … dal tratto originale… Diretto da Fabio Ciofini il capolavoro è qui recuperato nella sua memoria «antica» (in rilievo certi snodi arcaicizzanti, come nel «Recordare»), in una tagliente scioltezza e asprezza timbrica.

Benzing Gian Mario

Qui ci troviamo di fronte a un approccio intenso, ricco di ombreggiature e efficaci sottolineature espressive (culminanti nel piagato Lacrimosa), approccio dovuto a un direzione di Fabio Ciofini costantemente tesa tra cupa drammaticità e assorta introspezione… Un’interpretazione di tutto rispetto…

Claudio Bolzan

Accademia Hermans: compatta, duttile, omogenea, compagine orchestrale diretta con plastico vigore e sensibilità da Fabio Ciofini.

Claudio Bolzan

This is an impressive disc…Gloria Banditelli is outstanding. Her tone is even across the entire range, and there is a warming vibrato that nourishes, without affecting its pitch-many a professional early music singer could learn a thing or two! The coro Canticum Novum is a well balanced ensemble with fine clarity from its sections. The soloists also blend well – there is non sense of competition between them, or the remotest hint of diva tendencies. All in all, in fact, this is possibly the best choral Vivaldi I have heard come out of Italy for a long time.

Recommended. (B.C.)

Un dialogo altamente appassionato si svolge fra il solista e l’orchestra. […] Soprattutto, io non ricordo di non aver mai “goduto” questi due concerti più che in questo disco.

Dave Saemann

This a very entertainment and musically rewarding disc. […] The accompaniment is done with equal ability. […] This is a fine disc and should awaken interest in Steffani.

Bertil van Boer

Accademia Hermans play with a pleasing awareness …

“A Rieti protagonista la musica nella chiesa di San Damiano con i Concerti di Händel. La straordinaria esecuzione di Fabio Ciofini, la direzione di Enrico Gatti e il talento dell’Accademia Hermans”.

Francesca Grimaldi

“Protagonisti della serata, che ha riscosso un gran successo tra autorità e cittadini presenti, cinque concerti di Händel. L’ensemble dell’Accademia Hermans ma soprattutto il pontificio organo Dom Bedos Rubo suonato da Fabio Ciofini. Maestoso si ma delicato e puntuale, niente di meglio per suonare queste partiture”.

Stefano Campagna

Inaugurata la Stagione musicale al Teatro Cucinelli. L’Accademia Hermans teneva fede alla sua eccellenza suonando due Suites, una di Bach e l’altra di Telemann. Questa, senza scalfire la bravura dei due flautisti Marcello Gatti e Fabio Ceccarelli, convocati dalla Hermans a colorire l’ornato barocco: e di questo apporto si è avuta la convincente misura nell’ultimo numero di Telemann, una esplosiva “Conclusion”.

Stefano Ragni